«Abbiamo intrapreso una strada di successo e intendiamo assolutamente andare avanti». Con queste parole Luciano Tommaso Ponzi, presidente di Federpol, Federazione italiana Istituti investigazioni informazioni e sicurezza, ha ufficialmente aperto il sessantatreesimo Congresso nazionale della categoria, in programma dal 3 al 5 settembre, nella splendida cornice del Grand Hotel di Rimini.
Un’edizione molto fortunata, conclusasi con l’acclamazione del Presidente, che, al momento dei saluti, ha ricevuto un lunghissimo e caloroso applauso. A certificare il lavoro svolto da Federpol sono oggi i numeri: mille agenzie investigative italiane di informazioni commerciali e di sicurezza, sessantatré anni di storia e una fitta rete di contatti sviluppati strategicamente con imprenditoria, università e, soprattutto, istituzioni.
La prima giornata di lavoro, interamente dedicata alla formazione, ha visto ieri avvicendarsi sul tavolo degli oratori i maggiori esperti del settore, assieme agli sponsor dell’iniziativa, che hanno illustrato alla platea le nuove e più avanzate tecnologie offerte dal mercato in ambito investigativo. Sulla necessità di una formazione adeguata per gli addetti ai lavori si è soffermato Roberto Mugavero, presidente di Osdife.
Centinaia le presenze in una kermesse, rigorosamente a inviti, che ha regalato agli intervenuti anche momenti di svago attraverso serate di gala, con i più noti detective a livello nazionale, imprenditori ed esponenti del mondo delle istituzioni. Tanti i volti noti che si sono alternati sul tavolo degli oratori, fra cui il deputato della Lega, Gianni Tonelli, quello di Forza Italia, Luca Squeri, l’ex ministro del lavoro, Cesare Damiano (in collegamento da Roma), oltre a Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa, e a Matteo Pariscenti, direttore di Ebiten.
Durante i lavori, è arrivato anche un messaggio di saluto da parte della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, mentre l’ex ministro Carlo Giovanardi, in riferimento al tema scelto per il Congresso, ovvero la ricerca della verità, ha parlato della strage di Ustica.
«Sono molto contento – ha detto a fine congresso Luciano Tommaso Ponzi – di essere riuscito, nel corso del mio mandato da Presidente, ad aprire un dialogo costante di confronto anche con la politica, a livello trasversale. Segno evidente, questo, di come i nostri temi siano realmente importanti non solo per noi investigatori ma, soprattutto, per un Paese come l’Italia che capisce sempre più lo spessore del nostro ruolo che non è più quello stereotipato, legato alle sole infedeltà coniugali, né quello romanzato nei film, ma è costituito da una professione molto seria e in evoluzione, fondamentale per la sicurezza e la difesa giudiziaria. Oggi un detective non si occupa solo di meri pedinamenti ma, rischiando molto spesso in prima persona, è un esperto in grado di reperire prove processuali, seguire casi di spionaggio industriale, bonificare uffici da microspie indiscrete ecc. Insomma, svolge un lavoro fondamentale, al passo con i tempi che viviamo, e che merita assoluto rispetto».
Il sessantatreesimo Congresso Federpol è terminato sabato con l’assemblea dei soci.