Il coronavirus e le contromisure di Atac: migliaia di dipendenti verso la cassa integrazione

La municipalizzata del Campidoglio avrebbe avviato l'iter per l'attivazione del Fondo bilaterale di Solidarietà per il Trasporto Pubblico così da far fronte all'emergenza legata alla diffusione del coronavirus che, di fatto, ha già provocato una consistente riduzione del numero dei passeggeri

Possibili strategie per un’azienda complessa che, da tempo, deve far fronte a grossi problemi di natura economica. Secondo voci di corridoio, Atac avrebbe avviato l’iter per l’attivazione del Fondo bilaterale di Solidarietà per il Trasporto Pubblico così da far fronte all’emergenza legata alla diffusione del coronavirus che, di fatto, ha già provocato una consistente riduzione del numero dei passeggeri e del servizio erogato. Salvo imprevisti, la richiesta di accesso al Fondo potrebbe coinvolgere fino a 4.000 lavoratori.

Di questa richiesta sarebbero state informate le principali organizzazioni sindacali. L’entità della riduzione oraria, per i lavoratori coinvolti, potrebbe variare da 7 a 39 ore, per una durata presunta di 9 settimane, a partire dal 23 marzo prossimo. Nel frattempo il traffico degli autoveicoli registra un crollo del 67%: dal 5 marzo scorso sarebbe in costante diminuzione con un decremento costante secondo una curva parabolica.

Le percentuali registrate vanno dal -15% del 9 marzo al -67% del 16 marzo, segno che i romani si sono adattati gradualmente agli ultimi decreti governativi. Il calcolo è stato fatto a partire dal 9 marzo rispetto alla media giornaliera registrata tra inizio febbraio e inizio marzo.

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