L’Abruzzo si tira indietro: impossibile per la Regione lavorare i rifiuti di Roma

Con un tritovagliatore guasto e una discarica sotto sequestro, la Regione confinante con il Lazio non potrebbe in alcun modo essere d'aiuto: il governatore, Marco Marsilio, avrebbe ribadito il concetto al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa

Tutto in stand-by, almeno per il momento. Marco Marsilio mette le mani avanti riguardo l’emergenza rifiuti che attanaglia Roma: il governatore dell’Abruzzo ricorda al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che il territorio da lui gestito non avrà modo di lavorare la spazzatura proveniente dalla Capitale.

Con un tritovagliatore guasto e una discarica sotto sequestro, la Regione confinante con il Lazio non potrebbe in alcun modo essere d’aiuto. Marsilio, che già in passato aveva ricordato in quale situazione si trovasse l’Abruzzo in merito allo smaltimento dell’immondizia, avrebbe ribadito il concetto a Costa, il quale si sarebbe aspettato un appoggio importante per risolvere una crisi destinata a farsi più acuta al termine dell’estate.

Nella Città Eterna l’allarme è momentaneamente rientrato, come confermato dalle migliaia di tonnellate di rifiuti recuperate dal personale di Ama lo scorso weekend. La municipalizzata deve tuttavia registrare un calo del flusso di scarti verso la Deco, azienda operativa proprio in Abruzzo il cui contratto è comunque in scadenza a fine luglio.

Con molta probabilità si tornerà a traballare a settembre, mese in cui terminerà l’ordinanza che obbliga tutti gli impianti sparsi nel Lazio ad aiutare Roma. In quel momento la politica dovrà farsi trovare pronta così da evitare di rivedere in giro cassonetti stracolmi e sacchi buttati a terra.

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