Rifiuti, permane l’emergenza a Roma: si cercano aiuti per piazzare altrove la spazzatura

Nel caso in cui si volesse evitare di uscire fuori dal Lazio, Ama avrebbe un paio di soluzioni a portata di mano: sfruttare un sito come quello di Rocca Cencia oppure incrementare il deposito di rifiuti a Ostia (nel 2° caso si tratterebbe di far smaltire all'impianto situato nel Municipio X un totale di circa 300 tonnellate al giorno di spazzatura)

Le criticità in termini di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono sotto gli occhi di tutti, per questo bisogna confidare in azioni di solidarietà. Soffocata dall’ingente quantitativo di spazzatura prodotta ogni giorno da romani e turisti, e con il Tmb Salario fuori uso, la Capitale d’Italia è alla ricerca di città e Regioni italiane che possano portare via e lavorare almeno una piccola parte di quell’immondizia tendente ad accumularsi in maniera sempre maggiore in ogni angolo della metropoli.

Nel caso in cui si volesse evitare di uscire fuori dal Lazio, Ama avrebbe un paio di soluzioni a portata di mano: sfruttare un sito come quello di Rocca Cencia oppure incrementare il deposito di rifiuti a Ostia. Nel 1° caso bisognerebbe attivare il tritovagliatore di Manlio Cerroni, nel 2° si tratterebbe di far smaltire all’impianto situato nel Municipio X un totale di circa 300 tonnellate al giorno di spazzatura, il che darebbe luogo a inevitabili proteste avanzate soprattutto dai residenti.

In merito alla collocazione dei rifiuti fuori dalla Regione, l’ipotesi più immediata si chiama Abruzzo. Tuttavia il governatore Marco Marsilio frena e, senza smentire o confermare, ricorda come il territorio da lui gestito debba già fare i conti con la chiusura della discarica di Cupello. Da qui le perplessità riguardo un eventuale aiuto alla Città Eterna.

Spostandosi più a nord, in Emilia per l’esattezza, un aiuto importante potrebbe darlo Hera, gigante dei rifiuti di Bologna. Eppure, al momento, nessuno vuole sbilanciarsi. La Giunta Raggi confida nel fatto che, con l’avvio del ciclo di ferie e di partenze dei lavoratori, Roma possa svuotarsi facendo così rientrare l’emergenza. Va da sé che con approccio del genere non si andrà molto lontano.

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