Denuncia di diffamazione del M5S, assolto Ignazio Marino

La denuncia nei confronti dell'ex Sindaco di Roma fu presentata il 20 aprile del 2015 da Virginia Raggi, Daniele Frongia, Enrico Stefàno, Roberta Lombardi, Gianluca Perilli e Marcello De Vito, oggi in carcere

Un capitolo brutto e spiacevole, aperto da circa 4 anni, finalmente chiuso. Ignazio Marino viene assolto dall’accusa di diffamazione contro il Movimento 5 Stelle. A dare ragione all’ex Sindaco della Capitale, il Tribunale di Roma.

Il fatto in questione risale al 2015, quando Marino stava ancora amministrando la Città Eterna. Pressato in continuo dall’opposizione, pronta a chiedere le sue dimissioni, l’allora 1° cittadino romano, rivolgendosi ai grillini, affermò: «Sperando di raccogliere maggiore consenso, fanno le stesse richieste della mafia, cioè che gli onesti vadano a casa».

Marino ricorda sulla sua pagina Facebook il significato di quell’espressione, dicendo: «Chi chiedeva le mie dimissioni auspicava lo stesso esito politico del mio mandato sperato da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati».

La denuncia nei confronti del chirurgo, oggi in servizio negli Stati Uniti, fu presentata alla Procura di Roma il 20 aprile del 2015 da Virginia Raggi, Daniele Frongia, Enrico Stefàno, Roberta Lombardi, Gianluca Perilli e, soprattutto, Marcello De Vito, fino a pochi mesi fa presidente dell’Assemblea Capitolina e oggi in carcere per lo scandalo legato alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.

Nonostante l’immediata richiesta di archiviazione da parte del sostituto procuratore, Paolo Ielo, il giudice per l’udienza preliminare optò per il rinvio a giudizio con la conseguenza di un iter convulso nonché stressante.

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