Un progetto che rischia di restare solo su carta. Quello della funivia Casalotti-Battistini è un percorso travagliato. Infatti dopo avere presentato nei giorni scorsi il rendering dell’opera, arriva lo stop dell’Anas. Secondo l’ente nazionale per le strade manca nel progetto un elemento fondamentale ovvero la copertura del Grande raccordo anulare. Un fattore che l’ente definisce “ineludibile per concedere il permesso di sorvolo”. Un problema non da poco perché la realizzazione della funivia è stata un cavallo di battaglia della campagna elettorale pentastellata. Il progetto promette di alleggerire il traffico che dall’ultima fermata della linea A Battistini porta a Roma nord. Ma quello di sorvolare l’ingorgo perenne su strada con le cabinovie è un progetto che da subito non ha convinto parte dei residenti che preferirebbero il prolungamento della metro A. Roma Capitale si era spinta fino a prevedere l’inizio dei lavori per il 2021. L’opera il cui costo sfiora i 107 milioni di euro prevede la creazione di sette stazioni, 41 piloni, parcheggi interrati, due ponti, uno carrabile e l’altro ciclopedonale, ma come detto manca la copertura del raccordo. E non si tratta di un dettaglio da poco perchè si stima che per realizzarla palazzo Senatorio dovrà trovare altri 10 milioni di euro. Denaro che potrebbe non arrivare dai fondi governativi. E sulla copertura economica potrebbe naufragare il sogno capitolino di vedere 200 cabine circolare ininterrottamente sopra il traffico cittadino. La prima grande opera a firma pentastellata rischia così di non vedere mai la luce.
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