Rubavano carburante destinato agli aerei di Fiumicino allacciandosi illegalmente agli oleodotti di Eni e Raffinerie di Roma spa nei pressi dell’aeroporto.
Dopo mesi di complesse indagini i carabinieri di Ostia hanno arrestato 17 indagati di diversi reati a vario titolo, tra cui associazione per delinquere, incendio aggravato e spaccio di documenti falsi.
150 i carabinieri impiegati nel’operazione di smantellamento del cartello del gasolio dopo 4 mesi di indagini; almeno una decina le razzie operate dai criminali, quasi tutti dell’est europa ma capitanati da un 42enne imprenditore romano, a cui spettava il compito di coordinare e supportare a livello logistico il gruppo e di spacciare quanto rubato sul mercato nero.
Ma il loro business era anche quello del traffico di esseri umani in ingresso nel territorio italiano dal confine sloveno, in particolare mediorientali e asiatici, considerati alla stregua di un pacco postale. In alcune intercettazioni i trasportatori si chiedevano tra loro
“Non senti nessuno che bussa dietro? Sono ancora vivi quelli?”
13 degli arrestati si trovano ora a Regina Coeli e altri due nelle case circondariali di Trieste e Cagliari, mentre altri due trasportatori, fermati in un primo momento in Croazia dalle autorità locali mentre cercavano di raggiungere trieste sono detenuti ancora li.