Salute, più presidi chirurgici per chi guarisce dai tumori prostatici

Nel corso del workshop organizzato a Roma e intitolato "Salute al maschile: qualità di vita dopo le cure", si propongono soluzioni concrete che possano contribuire da una parte a far risparmiare molti soldi al Sistema Sanitario Nazionale, dall'altra ad agevolare le abitudini quotidiane di chi è stato sottoposto a una dura terapia

Tornare a stare bene dopo essere guariti da un brutto male. Chi riesce a sconfiggere il tumore prostatico deve, il più delle volte, fare i conti con problemi fisici riguardanti, ad esempio, impotenza e incontinenza urinaria.

Nel corso del workshop promosso da Presa – Prevenzione e Salute, organizzato a Roma e intitolato “Salute al maschile: qualità di vita dopo le cure”, si propongono soluzioni concrete che possano contribuire da una parte a far risparmiare molti soldi al Sistema Sanitario Nazionale, dall’altra ad agevolare le abitudini quotidiane di chi è stato sottoposto a una dura terapia.

Poiché è in aumento il numero di uomini incontinenti ai quali è stata rimossa la prostata, gli esperti del settore chiedono una ridistribuzione dei presidi chirurgici in tutto il Paese così da migliorare la loro qualità della vita.

Gli studi effettuati consentono di disporre di dati precisi: lavorando in una certa direzione si potrebbe raggiungere un abbassamento dei costi pari a 1.500.000 di euro nell’arco di un quinquennio.

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