Stadio della Roma. Cresce la fronda grillina contro il progetto

Per la realizzazione dello stadio manca un solo, ma decisivo, passaggio in aula; l'approvazione della variante urbanistica

Un sì che rischia di polverizzare il Movimento 5 stelle. Dopo l’arresto di Marcello De Vito, le indagini per corruzione su Daniele Frongia e le perplessità della base su di un progetto mai del tutto digerito, a Roma ci si chiede quanto sia convenuto all’amministrazione grillina avere avallato il progetto di costruzione dello stadio a Tor di Valle. Progetto targato Marino prima bollato come speculazione e colata di cemento e poi modificato e sostenuto dalla prima cittadina nonostante l’opposizione di parte della base grillina.

Ma con le indagini della Procura sono riemersi i primi maldipancia tra i consiglieri. Ad esporsi è finora solo Monica Montella che afferma il suo “no” secco al progetto. Per la realizzazione dello stadio manca un solo, ma decisivo, passaggio in aula, l’approvazione della variante urbanistica. Almeno 24 consiglieri devono votare la delibera ma la Montella non sarebbe la sola a tirarsi indietro. Ma l’inchiesta sulla corruzione legata alla costruzione dello stadio rischia di cancellare l’immagine di paladini dell’onestà che i movimento ha sempre proposto e che adesso si scontra con le indagini che mostrano alcuni esponenti del movimento per niente immuni al malcostume della mazzetta. Ospite del programma non è l’arena la sindaca si è detta furiosa e sottolinea la prontezza con cui il movimento ha espulso De Vito “Stanno accomunando il M5S ad altri partiti ma ( De Vito) è stato espulso 5 minuti dopo. Altri hanno indagati e arrestati che restano al loro posto” e poi assicura che Roma non vuole tornare al passato. E se a Roma nessuno sembra auspicare il ritorno al passato, ad impensierire i romani al momento è un presente poco roseo.

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