In Umbria, il numero delle imprese al femminile resta stabile, la nostra regione si colloca al quinto posto in Italia per incidenza: al 31 dicembre 2018 erano 23.503 quelle iscritte al Registro imprese delle Camere di commercio di Perugia e Terni, il 24,91% del totale.
Secondo i dati dell’ Osservatorio per l’ imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, elaborati dall’ Ufficio informazione economica della Camera di commercio di Terni, tra le due province umbre è proprio quella ternana a trainare il trand, chiudendo l’ anno con un tasso di femminilizzazione del tessuto imprenditoriale pari al 26,64%.
Perugia, segue con il 24,40%, ma entrambe le performance sono al di sopra della media nazionale che sfiora il 22%
A determinare il risultato ‘di tenuta’ del 2018 è la ‘pattuglia’ sempre più numerosa delle imprenditrici straniere: al 31 dicembre 2018 in Umbria erano 2.376 (a Terni si raggiunge quota 512).
A livello regionale il saldo tra le imprese femminili straniere registrate nel 2018 e il 2017 si chiude così con +58 imprese attive, che corrisponde ad una crescita netta del 2,5% rispetto all’ anno precedente. Un risultato che contribuisce in maniera determinante al saldo positivo registrato nel suo complesso dalle imprese femminili in Umbria (+3). I settori più al femminile, sono commercio e agricoltura, rispettivamente con 1.588 e 1.241 imprese, sui quali si concentra oltre la metà dell’ intero panorama imprenditoriale.
“Promuoviamo la partecipazione delle donne nel mondo delle imprese con diversi strumenti – spiega il segretario generale dell’ ente camerale ternano, Giuliana Piandoro – oltre alla gestione di uno sportello di consulenza on line che offre un primo orientamento alle aspiranti imprenditrici, le informiamo sulle opportunità da cogliere anche a livello nazionale, ricordo che attualmente ci sono due strumenti di finanziamento molto interessanti: nuove imprese a tasso zero gestito da Invitalia e la possibilità di accedere al Fondo di garanzia che ha istituito una sezione speciale che agevola le imprese femminili”.