Allo Spazio Diamante di Roma “Il principio di Archimede”: in replica fino a domenica l’opera firmata da Josep Maria Miró

I 4 attori in scena interpretano altrettanti personaggi inclusi in una vicenda che si sviluppa nel giro di una manciata di ore: la regia è di Angelo Savelli

Un’opera sul pregiudizio tipico dei giorni nostri, capace però di soffermarsi su ulteriori aspetti quali, ad esempio, educazione e relazioni sociali. Frutto dell’abilità di Josep Maria Miró, drammaturgo contemporaneo tra i più seguiti del momento, “Il principio di Archimede” viene proposto ancora per poco allo Spazio Diamante di Roma, dove verrà replicato fino a domenica. Diretto da Angelo Savelli, lo spettacolo vede la partecipazione di Giulio Maria Corso, impegnato nelle riprese de “Il paradiso delle signore”, Monica Bauco e Riccardo Naldini, tra i protagonisti de “La bastarda di Istanbul”, e Simone Picchi, proveniente dal Centro Sperimentale di Cinematografia.

I 4 attori in scena interpretano altrettanti personaggi inclusi in una vicenda che si sviluppa nel giro di una manciata di ore. Jordi, Hector, Anna e David: ecco i loro nomi. Il 1°, dal carattere estroverso, lavora come istruttore all’interno di una piscina insieme a Hector, più riservato e conformista (la struttura è diretta da Anna mentre David è il papà di uno dei ragazzini iscritti). Un contesto già di per sé opprimente e triste finirà per diventare sempre meno sereno dopo il bacio dato da Jordi a uno dei suoi bambini per infondere in lui sicurezza in seguito alla sua paura dell’acqua. La storia si svilupperà quindi a partire da un fatto simile che farà scatenare polemiche e attriti vari.

Almeno 2 le caratteristiche della produzione: se da una parte lo spettatore non verrà mai a conoscenza delle reali intenzioni di Jordi nel momento in cui ha deciso di baciare il suo allievo, dall’altra le scene non vengono rappresentate in ordine cronologico. A forza di andare avanti e indietro, chi guarda procede dunque conformando la propria visione a seconda delle varie prospettive che gli offrono i 4 personaggi, riproducendo quella frantumazione con la quale nella realtà riceviamo le informazioni dai media o dai social network.

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