Produttori Audiovisivi. Il 1° rapporto nazionale

Il Lazio e la Lombardia sono le regioni in cui si concentra la maggioranza di queste imprese.

Boom della fiction, crescita nei mercati esteri e una produzione che raggiunge quasi il valore di un miliardo di euro. Sono gli elementi salienti che emergono dal primo rapporto annuale dei produttori audiovisivi. L’associazione cambia nome, da ApT ad ApA per sottolineare come il mercato non sia più soltanto televisivo ma ormai una grossa fetta della domanda riguardi prodotti da poter vedere su tablet, smartphone e laptop. Il presidente Leone ha illustrato le prospettive per il settore che registra il segno + nonostante la stagnazione economica. Punta di diamante, la fiction, il settore si è svecchiato e appare ormai capace di competere con i prodotti esteri. A crescere nei prossimi anni saranno le piattaforme over the top ovvero imprese che forniscono servizi e contenuti attraverso la rete. E il peso degli operatori internet sul valore totale della produzione audiovisiva nazionale potrebbe valere il 10% già nel 2020. Il settore audiovisivo comprende 7247 imprese, la metà di queste si concentra nella produzione cinematografica, di video e programmi tv. Il Lazio e la Lombardia sono le regioni in cui si concentra la maggioranza di queste imprese.

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