Vite da clochard

Abbiamo sentito alcune testimonianze di chi si trova a dormire per strada. ancora più difficile con il freddo

Si chiamava Nereo, il clochard intellettuale che viveva ormai da dieci anni sotto le mura tra corso d’italia e via po con l’affezionata Lilla, morto investito in pieno da un auto pirata la notte scorsa. Mentre non ha ancora un volto ne un nome il corpo carbonizzato dell’uomo trovato sotto Ponte Sublicio in piena zona trastevere.

Vite diverse, provenienze diverse, ma storie simili di persone per cui la strada era la vita. Problemi famigliari, di salute, di documenti, spesso anche scelte personali. Molte sono le ragioni di chi si trova ad avere come tetto le stelle e un giaciglio di cartoni e coperte.
Abbiamo parlato con alcuni di loro.

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