Un 2019 in salita. Appare piuttosto cupo il futuro di Ama. L’incendio divampato all’interno del Tmb Salario in data 11 dicembre non ha soltanto reso più deficitario lo smaltimento della spazzatura ma, di fatto, costringe l’azienda ad affrontare costi abbastanza elevati. Il motivo è semplice: gran parte dell’immondizia recuperata in strada dovrà essere trattata in impianti privati, il che comporta investimenti economici considerevoli.
Come se non bastasse, si profila pure un incremento del 3% dell’indifferenziata. Secondo voci di corridoio, nei giorni scorsi l’amministratore delegato, Lorenzo Bagnacani, avrebbe preparato una relazione “cautelativa” e, riguardo la possibile crescita dell’indifferenziata stessa, non sarebbe stato considerato il graduale aumento di quella differenziata su cui il Campidoglio punta forte, poiché l’obiettivo a Palazzo Senatorio è quello di far contemporaneamente calare la quantità complessiva di materiali non riciclabili.
Oggi, chi paga le maggiori conseguenze del problema relativo al recupero e alla lavorazione dei rifiuti, è la cittadinanza. Le strade invase da sacchi e scarti di ogni tipo sono sotto gli occhi di tutti. Considerando che fino ad poco più di un mese fa il Tmb Salario smaltiva un quarto della spazzatura “indifferenziata” prodotta dai romani, c’è da ricordare come il deposito di Ama a Ponte Malnome sia adibito alle “trasferenze” solo dal 4 gennaio. Nel frattempo i compattatori avrebbero intasato l’impianto di Rocca Cencia. Di certo alleggerire la mole di lavoro della municipalizzata non sarà facile.
Sempre per via del ko del Tmb Salario, i contratti del 2019 presenterebbero in generale dei netti incrementi tariffari (+1,8% per Rida Ambiente di Aprilia, +23,7% per Ecologia Viterbo e +15% per Aciam in Abruzzo). In seguito alle impreviste spese extra, è probabile l’aumento della Tari di almeno il 5% già con l’arrivo della prossima bolletta.