Quattro vite di cui tra poco, nessuno ricorderà quasi nulla. Sale ancora la conta dei clochard morti a Roma in questo inverno. Stavolta un corpo carbonizzato è stato ritrovato sulle rive del Tevere, all’altezza di ponte Sublicio. Un incendio divampato probabilmente da un braciere utilizzato dall’uomo per riscaldarsi. Pochi giorni fa un altro senzatetto era stato investito per strada, altri due sono morti semplicemente assiderati. Come denunciato più volte dalle associazioni che prestano assistenza ai senzatetto, la città sembra incapace di formulare un piano globale atto a dare una risposta alle migliaia di persone che vivono per strada e che ogni inverno rischiano di morire nella capitale d’Italia. E la condizione di solitudine e vulnerabilità sperimentata da chi vive per strada è un problema complesso che richiede una risposta delle istituzioni e della società civile chiamata a non voltarsi dall’altra parte di fronte alla sofferenza altrui.
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