Rifiuti, scuole aperte ma in città permane il degrado

L'emergenza non può dirsi conclusa, come testimoniato dalla difficoltà da parte degli operatori di Ama di liberare i cassonetti posizionati in periferia così come nel Centro Storico

Gli interventi serrati delle ultime ore hanno evitato di rinviare il ritorno in classe degli studenti, eppure le strade della Capitale risultano essere invase dalla spazzatura. Una cosa è certa: l’emergenza rifiuti non può dirsi conclusa, come testimoniato dalla difficoltà da parte degli operatori di Ama di liberare i cassonetti posizionati in periferia così come nel Centro Storico.

L’unica buona notizia riguarda per l’appunto gli istituti scolastici: già nel corso della settimana passata si era profilata l’ipotesi di una puntuale chiusura in occasione della partenza delle lezioni, scenario che ha comportato gli straordinari per Ama.

Al momento l’allarme sembra rientrato, tuttavia l’Associazione dei Presidi si dice intenzionata a controllare senza sosta, mentre la Regione avrebbe incaricato la Asl di effettuare verifiche urgenti nei pressi di scuole e di ospedali. «Verrà segnalata ogni tipo di anomalia», promette l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Che poi aggiunge: «Non staremo fermi».

Intanto le criticità sono evidenti un po’ ovunque. Alla Garbatella, quartiere storico nonché popoloso, cumuli di immondizia giacciono a terra sia lungo via Caffaro che in via Giovanni Andrea Badoero. Un simile, triste spettacolo è sotto gli occhi di tutti a pochi metri di distanza dalla fermata della metro B, esattamente in via Giacinto Pullino. Se nel quartiere Monte Mario non c’è più spazio per liberarsi di carta e plastica, anche a piazza Dalmazia, zona Coppedè, i contenitori sono letteralmente saturi.

Sconcertante poi la situazione a piazzale Flaminio, nelle vicinanze di via del Babbuino e di via del Corso. Se gli addetti alla raccolta provano a metterci una toppa, lungo il marciapiede si nota la presenza di così tanti scarti da rendere quasi impossibile il passaggio dei pedoni. La Capitale d’Italia non può presentarsi in questo modo al termine delle festività natalizie.

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