Calcio, Roma e Lazio salutano il 2018: peccato per quanto non raccolto in Europa

Se si pensa al percorso intrapreso in Champions dai giallorossi, c'è rammarico per come sono andate le cose tra aprile e maggio, con quella doppia sfida pirotecnica contro il Liverpool non superata e un sogno svanito in semifinale

Tante gioie, tante lodi ma, tutto sommato, molte occasioni gettate al vento. Si potrebbe sintetizzare in questo modo il 2018 calcistico di Roma e Lazio. I 2 club capitolini salutano un anno che, per motivi diversi, avrebbe potuto consentire loro di togliersi non poche soddisfazioni in campo europeo.

Se si pensa al percorso intrapreso in Champions League dai giallorossi, c’è rammarico per come sono andate le cose tra aprile e maggio, con quella doppia sfida pirotecnica contro il Liverpool non superata e un sogno svanito in semifinale. Nonostante un’autentica cavalcata, costellata da prestazioni di rilievo, i ragazzi di Simone Inzaghi non sono nemmeno riusciti a qualificarsi all’ambito torneo continentale: tutta colpa del surreale 2-3 incassato allo Stadio Olimpico, per mano dell’Inter, nell’ultima giornata del campionato di Serie A della stagione 2017-2018.

Dicembre è uno di quei mesi in cui si è soliti tirare le somme rispetto a quanto fatto in precedenza, dando quindi i voti. Partiamo dalla Roma. Fino a maggio la difesa è apparsa il più delle volte solida, poi la partenza di Alisson ha finito per alterare gli equilibri. La deludente campagna acquisti effettuata in estate ha comportato un brusco cambio di rotta. Il voto è 6, non di più. A centrocampo ci sono state parecchie rivoluzioni, dei “nuovi” solo Bryan Cristante è in crescita. Il 6 finale tiene conto delle belle cose viste nella passata primavera.

Poco brillante l’attacco, specialmente negli ultimi tempi. Il 6,5 è tale in virtù della qualità nel pacchetto offensivo anche se di gol non se ne fanno più come una volta. Stesso voto ad Eusebio Di Francesco, che di risultati considerevoli ne ha ottenuti ma da cui ci si aspetterebbe sempre il meglio. Mettendo tutto sul piatto, la Roma strappa un’abbondante sufficienza. Il 7 pieno è mancato.

La Lazio ha cambiato poco in generale. In difesa Francesco Acerbi ha dovuto rimpiazzare Stefan De Vrij. A parte alcune sbavature, nel complesso un 6 ci sta. Il voto in questione vale anche per il centrocampo, dove gli interpreti sono grossomodo gli stessi nonostante manchino vivacità ed esplosività.

L’attacco dà spesso e volentieri belle soddisfazioni, merito specialmente di un Ciro Immobile che nella Capitale sembra aver trovato l’ambiente ideale. Il voto è 7, lo stesso che si merita l’allenatore. Perché è raro che uno come Simone Inzaghi compia errori gravi. A lui il merito di dare compattezza ad una rosa non fortissima dal punto di vista tecnico e che, al pari della Roma, ottiene un 6,5 complessivo. Quando la proprietà si deciderà a fare investimenti seri ci sarà modo di ambire a traguardi importanti.

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