Rubate pietre d’inciampo a Monti. Erano dedicate alle vittime della Shoah

Le targhe della dimensione di un sampietrino portavano iscritti i nomi dei membri delle famiglie Di Castro e Di Consiglio

Per terra rimane un buco là dove erano state installate nel 2012 le piccole lastre di metallo. Si tratta delle pietre d’inciampo, delle targhe della dimensione di un sampietrino che portavano iscritti i nomi dei membri delle famiglie Di Castro e Di Consiglio, vittime romane della Shoah. Proprio in questa via erano state prima arrestate e poi deportate nel campo di concentramento di Aushwitz, le persone ricordate sulle pietre. Il più piccolo membro della famiglia era una bambina di 3 anni, Giuliana Colomba Di Castro. “Si tratta di antisemitismo”, ne è convinta Adachiara Zevi presidente dell’associazione culturale Arte e Memoria, curatrice del progetto che adopera le pietre d’inciampo come piccole targhe poste nei luoghi che hanno visto tante persone cadere vittima della persecuzione contro gli ebrei. “Purtroppo un governo come quello che abbiamo, che aizza all’odio per il diverso, legittima questi atti” è la conclusione di Zevi. “Un furto inaccettabile” per la sindaca di Roma che si unisce al coro di indiganzione sui social. E Tra i residenti prevale l’incredulità. I Carabinieri hanno disposto i primi rilievi tecnici e la visione dei filmati delle telecamere puntate sulla strada per acquisire ogni possibile elemento che porti all’individuazione dei colpevoli.

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