Ancora una volta in strada, ancora una volta la necessità di farsi sentire perché la situazione, nel campo dell’insegnamento, lascia sempre a desiderare. Sotto la sede del Miur, lungo viale Trastevere, prende corpo un presidio dettato principalmente dalla volontà di dire no ai tagli dei fondi nei confronti della scuola pubblica, all’alternanza scuola-lavoro e al decreto ribattezzato Scuole Sicure.
Alla protesta aderisce in pratica tutto il personale scolastico di ruolo e non: ecco servita l’ennesima rivolta contro il precariato e contro la maggior parte delle politiche messe in atto dal Ministero dell’Istruzione.
L’inadeguatezza in termini di organico, per quanto riguarda il comparto docenti, è di fatto uno dei problemi più grandi. Molteplici sono tuttavia le richieste: dall’abolizione dell’Asl e l’eliminazione dell’invalsi all’immissione in ruolo su tutti i posti liberi, dalla mobilità equa in grado di permettere il rientro degli esiliati all’ottenimento del ruolo per chi vanta 36 mesi di servizio.