Un totale di 5 persone fermate, tutte legate ad una temibile organizzazione dedita alla commissione di frodi fiscali, senza dimenticare intestazione fittizia di beni e riciclaggio internazionale di denaro. Ecco il risultato del lungo lavoro di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e svolte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.
Ad essere sgominata l’associazione per delinquere capeggiata da Gabriele De Bono, faccendiere romano accusato, tra le altre cose, di aver spostato la propria residenza prima nel Principato di Monaco e poi a Dubai continuando però a mantenere il suo centro di interessi nella Capitale.
Coadiuvato dalla compagna e potendo contare su diversi prestanome reclutati dalla commercialista, l’uomo avrebbe gestito diverse società italiane e straniere utilizzate per l’emissione di fatture in virtù di operazioni inesistenti: un giro d’affari di circa 180.000.000 di euro di cui avrebbero beneficiato non solo gli imprenditori dello Stivale, ma anche quelli residenti in varie zone del mondo per i quali è stato possibile nel tempo esportare capitali verso i Paesi di origine evitando tuttavia il ricorso agli intermediari finanziari abilitati.
Una delle figure cardine del sodalizio era rappresentata da Fabio Cauduro, incaricato di individuare i soggetti bisognosi di risorse finanziarie. In quanto a De Bono, il malvivente aveva già subito il sequestro di società, immobili, auto, conti correnti e imbarcazioni nei primi mesi del 2017. Il valore complessivo dei beni recuperati fu pari a circa 41.000.000.