Giornata nazionale delle vittime della strada. Celebrazioni a La Sapienza

Il Capo della Polizia Gabrielli: "Dobbiamo fare in modo che non ci siano più storie da raccontare"

Sono tante, troppe le vittime della strada. E la parola d’ordine deve essere sicurezza. Questo il centro della celebrazione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada”, presso l´Aula Magna dell’università La Sapienza di Roma alla presenza del Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, del Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli, delle Associazioni delle Vittime e quasi un migliaio di studenti romani.

Tra questi alcuni ricordano amici scomparsi troppo presto su quelle strade e a quegli incroci dove i fiori restano a perdurarne il ricordo.

Gli incidenti stradali sono infatti la prima causa di morte tra i giovani al di sotto dei 30 anni. Una guerra invisibile i cui morti sono però reali.

Solo nel 2017, secondo l´ISTAT, in Italia si sono verificati quasi 175.000 icon oltre 3.500 vittime. 668 i ragazzi under 29.

è sicuramente su prevenzione ed educazione alla sicurezza stradale che bisogna puntare, dice il prefetto Gabrielli, capo della Polizia di Stato che da ormai da 19 anni è impegnata in diversi progetti e campagne rivolte a vittime, parenti e studenti delle scuole.

Sforzi che aiutano, ma non debellano incidenti troppo spesso sono dovuti a distrazioni o rischi sottovalutati. Perchè per non cadere come Icaro bisogna sempre tenere mente ed occhi vigili. E ricordare che un messaggio non mandato o una sigaretta non accesa non valgono più della vita.

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