Referendum Atac. Domenica si vota

Ecco le ragioni del sì e del no

Favorevoli o contrari? L’undici novembre i romani si divideranno tra chi vuole che il servizio di trasporto pubblico rimanga così com’è e chi invece vorrà dare un taglio al passato e aprire alla messa a bando dei mezzi pubblici. Un quesito non da poco, voluto dai Radicali che la scorsa estate riuscirono nell’impresa di raggiungere il quorum per fare indire il questito referendario. Ad attendere il responso col fiato sospeso i lavortatori Atac, in gran parte contrari al referendum. I fautori del sì affermano che solo aprendo ai privati, ma lasciando che a scrivere le regole del gioco sia sempre Roma Capitale, si potrà aumentare l’efficienza dei trasporti, fino a raggiungere i livelli delle altre capitali europee. Per chi sostiene la linea del no, invece, mettere a bando equivale a privatizzare ovvero a lasciare che il mero profitto guidi le scelte di chi fornisce il servizio. A sostenere le ragioni del no, anche la sindaca Raggi che ha più volte affermato che votando per il Movimento i romani hanno già scelto la linea dell’amministrazione sui trasoporti e quindi il concordato. Sono contrari anche Fratelli d’Italia e la sinistra che si riconosce in Stefano Fassina. Per il sì oltre ai Radicali, il Partito democratico romano che ha votato a favore del referendum, seppur con alcune defezioni. Rimane da capire se domenica prossima i romani andranno a votare. Il quorum è fissato al 33,3% e, sebbene secondo i Radicali tale vincolo non si aplica al referendum poichè questo verrà celebrato dopo la data del 31 gennaio, certamente il peso della consultazione sarà maggiore se un gran numero di cittadini esprimerà chiaramente la propria volontà. Domenica dalle 8:00 alle 20:00 si vota muniti di tessera elettorale.

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