Interpretare il 1968 senza tuttavia cadere nella retorica. Un anno dopo aver approfondito la Rivoluzione Russa, l’iniziativa ribattezzata “Il progetto e le forme di un cinema politico” si rinnova per una 2^ edizione incentrata su un momento storico tanto delicato quanto irripetibile. Fino al 13 novembre ecco un ciclo di incontri e proiezioni organizzati in varie sedi della Capitale grazie all’impegno della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e a quello della Fondazione Gramsci.
Presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma una giornata di studi e testimonianze. Ad intervenire, tra gli altri, anche Giovanni Spagnoletti e Pietro Montani. Se alla Casa del Cinema e al Cinema Trevi si potranno visionare film di varie epoche, il 12 e il 13 novembre la manifestazione terminerà con ulteriori dibattiti presso l’Università degli Studi Roma Tre.
Un’indagine di ampio respiro sul ’68 attraverso una rinnovata visione dei documenti e un’appropriata discussione scientifica. Se da una parte si vuole diffondere il materiale audiovisivo sui movimenti nati in quel periodo, dall’altra il tentativo è quello di comprendere come e quanto il ’68 stesso abbia contribuito a rinnovare stili e linguaggi del cinema, tenendo conto della fiction così come del documentario.