6 stazioni della metro chiuse, strade allagate e automobili bloccate in mezzo a lastre di ghiaccio galleggianti. È il bilancio impietoso del primo nubifragio che si abbatte su Roma. Domenica sera una bomba d’acqua è caduta sulla capitale. La zona più colpita è quella est, Tiburtina, Prenestina e Collatina, le arterie andate in tilt a causa di dieci centimetri di grandine caduta in pochi minuti. Allagata anche la basilica di San Sebastiano. Chiuso il sottopasso di via Sansoni a Tor Sapienza e sommozzatori in azione per soccorrere gli automobilisti bloccati, chiusa per un’ora anche la stazione Euclide della Roma-Viterbo. In totale si contano 120 interventi dei vigili del fuoco per la rimozione di alberi e rami caduti. Sul banco degli imputati la mancata pulitura delle caditoie, l’acqua non riesce a defluire come dovrebbe e le strade si trasformano in piscine. E a poco serve il messaggio postato nella notte dalla sindaca Virginia Raggi su Facebook: “Siamo subito intervenuti con volontari, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Polizia Locale, e squadre del Simu e dell’Ama”,fa sapere la prima cittadina che prosegue ringraziando tutte le squadre che nella notte lavoreranno senza sosta sul territorio. Poi si scusa per i disagi. Internet si divide tra chi considera le immagini apocalittiche postate dai cittadini il segno del declino inesorabile della città ormai in balia degli eventi e chi sostiene che non si possa imputare alla politica il disastro causato da un evento naturale e imprevedibile. Fatto sta che l’autunno è appena cominciato e la città si prepara, come può, ad un lungo inverno.

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