Poco più di 100 opere esposte, lavori che includono dipinti, sculture, incisioni, disegni e libri d’artista: presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea si celebra Giulia Napoleone. Visitabile fino al 6 gennaio, la mostra allestita all’interno della Sala Aldrovandi è fondamentalmente un’antologica concepita con l’idea di sintetizzare quella che è stata la parabola artistica della poliedrica autrice nata a Pescara nel 1936.
Il progetto si ricollega a quelli inaugurati la scorsa primavera e incentrati su quanto prodotto nel tempo da Carlo Lorenzetti e Bruno Conte. Non a caso il titolo rimane lo stesso: “Realtà in equilibrio” va posto in connessione con l’omonimo foglio manifesto redatto da Fausto Melotti in occasione della collettiva alla Galleria Il Segno di Roma, risalente al 1982. In quel caso, oltre alla Napoleone, esponevano i già citati Lorenzetti e Conte senza dimenticare Rodolfo Aricò e Giuseppe Uncini (il primo è scomparso proprio nel 2018, il secondo verrà omaggiato nel 2019).
Se la poesia ha sempre rappresentato il punto di partenza, o addirittura la guida, per quanto riguarda il lato creativo della Napoleone, il linguaggio formale coniato e sviluppato dalla stessa artista ha preso forma grazie soprattutto a una particolare ricerca sulla complessità semantica dominante negli anni Sessanta tanto nella scena intellettuale quanto in quella artistica. Le opere scelte per la mostra curata da Giuseppe Appella vanno dal 1956 al 2018.