“Dream. L’arte incontra i sogni”, al Chiostro del Bramante si completa la trilogia ideata da Danilo Eccher

Da segnalare il fatto che a scandire il percorso preparato per i visitatori ci siano dei testi inediti redatti da Ivan Cotroneo e interpretati da personaggi come Cristiana Capotondi, Alessandro Preziosi, Angela Baraldi e Valeria Solarino

Un percorso allegorico verso la parte più segreta dell’animo umano. Curata da Danilo Eccher e aperta al pubblico fino al 5 maggio, “Dream. L’arte incontra i sogni” è l’ultima mostra accolta in ordine di tempo al Chiostro del Bramante. L’intera struttura viene occupata da una lunga serie di opere legate al concetto di sogno, tema riconducibile al viaggio e alla scoperta, così come alla conoscenza e all’emozione, nonché ritenuto il canale ideale per entrate in contatto con l’inconscio e la dimensione spirituale, almeno tenendo a mente il pensiero di Sigmund Freud.

Da Mario Merz a Giovanni Anselmo, da Claudio Costa a Doris Salcedo senza dimenticare Peter Kogler, Luigi Ontani, Christian Boltanski e James Turrell: tanti gli artisti contemporanei coinvolti nel progetto, costituito da lavori dall’impronta visionaria capaci di coniugare intimità e sperimentazione. Se in “Dream” il sogno viene concepito come elemento di riflessione, di scoperta, l’allestimento si avvale della presenza di opere site-specific, si pensi a quella di Ettore Spalletti, e di lavori puntualmente ripensati per gli spazi del Chiostro.

Da segnalare il fatto che a scandire il percorso preparato per i visitatori ci siano dei testi inediti redatti da Ivan Cotroneo e interpretati da personaggi come Cristiana Capotondi, Alessandro Preziosi, Angela Baraldi e Valeria Solarino. I contributi in questione non mirano ad illustrare le singole produzioni: l’obiettivo è quello di suscitare emozioni raccontando stati d’animo che, in generale, si riconducono al sogno.

Anselm Kiefer raffigura un uomo disteso a terra di fronte alla vastità del cielo stellato, Alexandra Kehayoglu ricrea su una parete il paesaggio della Patagonia visto dall’alto, conducendoci verso quella dimensione labirintica, astratta e geometrica concepita da Kogler. Tatsuo Miyajima crea connessioni curiose tra il tempo dell’universo e la dimensione onirica. Poi c’è il genio di Turrel, abile a lasciarci intravedere l’infinito grazie ad un’installazione sorprendente.

Dopo “Love” ed “Enjoy”, con “Dream” il Chiostro del Bramante completa una trilogia ben articolata e frutto di una partecipazione attiva degli artisti chiamati in causa, lieti di recarsi in sede non solo per ammirare il percorso una volta ultimato, ma anche per contribuire a posizionare i propri lavori nelle rispettive sale.

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