Mettere a confronto la clinica delle malattie della pelle con l’arte visuale e le scienze dell’osservazione. Ecco l’obiettivo di DermArt, convegno suddiviso in 2 giorni che viene organizzato nella Capitale per il 10° anno di fila. Ideato e curato da Massimo Papi, l’evento accolto presso il Wegil e scandito da numerosi interventi in sala è accompagnato stavolta dal titolo “La bellezza è una scienza”.
In occasione dell’apertura dei lavori, ecco pure Semir Zeki, neurofisiologo inglese di fama mondiale invitato per tenere una Lectio Magistralis introdotta da Ludovica Lumer e incentrata sulla mappatura di cervello e pelle in termini di bellezza.
Ben 9 edizioni alle spalle e tanti temi trattati nel corso degli anni. Quando si raggiunge un traguardo del genere è normale riflettere su ciò che nel tempo ha suscitato maggiore interesse tra addetti ai lavori e semplici appassionati della materia.
La dermatologia del web, il meccanismo del cosiddetto eye tracking, il tentativo di ritardare l’invecchiamento cutaneo, la dermatoscopia su volto e cuoio capelluto: questi alcuni dei nodi affrontati in occasione di DermArt 2018.