“Che aria respiriamo”. Il convegno in Campidoglio

La zona più a rischio della città è risulata essere viale Etiopia con 95,4 microgrammi al metrocubo di biossido d'azoto

Che aria respiriamo? È la domanda a cui Salvaciclisti Roma e Cittadini per l’aria hanno tentato di dare una risposta. In Campidoglio è stata presentata la prima mappa romana dell’inquinamento da biossido di azoto. La mappatura realizzata grazie all’opera di 150 volontari disegna un quadro a tinte fosche. Infatti, in tre casi su cinque la concentrazione della sostanza supera i limiti di legge. Se il valore limite è di 40 microgrammi per metrocubo, a Roma nel 60% dei punti di campionamento la concentrazione media annuale è risultata superiore. Si tratta di un esempio di partecipazione cittadina secondo Virginia Raggi che sostiene il monitoraggio. La mappa evidenzia come punti nevralgici siano i più inquinati. Via di Trasone ha registrato una concentrazione pari a 88 microgrammi al metrocubo, via di Casilina 91 milligrami mentre la zona più a rischio della città è risulata essere viale Etiopia con 95,4 microgrammi. Il rapporto punta il dito contro i motori diesel colpevoli del 92% delle emissioni. Riuscire ad abbassare queste percentuali significa diminuire sensibilmente i ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie. Un imperativo che dovrebbe essere in cima alla lista dell’amministrazione capitolina.

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