SPOLETO (PERUGIA) – Dopo due anni di sostanziale stabilità, nel 2017 le esportazioni distrettuali umbre tornano a crescere raggiungendo il livello annuo massimo sinora toccato (639 milioni di euro), e registrando un +3,4% rispetto ai livelli del 2016. E’ il quadro che emerge dall’analisi presentata dal Monitor dei Distretti dell’Umbria, realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.
Secondo cui l’evoluzione delle aree distrettuali umbre, sebbene positiva, risulta comunque inferiore rispetto all’andamento nazionale (+5,3%). La maglieria e abbigliamento di Perugia rappresenta il principale distretto della regione con un peso in termini di esportazioni 2017 del 65%. Dopo il picco raggiunto nel terzo trimestre, i valori esportati nel quarto trimestre 2017 si assestano a circa 92 milioni di euro contribuendo a quello che è considerato un ottimo risultato per il distretto che, nell’anno 2017, raggiunge il suo massimo storico di 414 milioni di euro (+5,2%).
Anche il distretto del mobile dell’Alta Valle del Tevere nel 2017 registra un nuovo punto di massimo, incrementando le esportazioni di +3,8%. Al contrario, le esportazioni del distretto dell’olio umbro nel 2017 si chiudono ad un livello di poco inferiore (-1,2%, circa 2 milioni di euro in meno) rispetto al dato del 2016. Considerando il totale dei flussi di export dei tre distretti umbri verso i principali Paesi di destinazione, nel 2017 crescono quelli europei come Francia (+6,8%), Germania (+7,8%) e Belgio (+20,1%) ed anche le economie emergenti come Russia (+31,3%), Repubblica di Corea (+42,1%), Cina e Hong Kong: questi ultimi due Paesi, insieme, registrano un incremento di oltre il 50% rispetto al 2016. Continua invece il trend di decremento verso gli Stati Uniti (-10,3% corrispondenti a circa 14,9 milioni di euro in meno rispetto al 2016).
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