Amore, depressione e neuroscienza. Sono i tre elementi protagonisti del nuovo spettacolo in scena fino al 29 aprile al Teatro Sala Umberto di Roma dal titolo The Effect.
Un testo scritto dall’autrice anglosassone Lucy Prebble che ripropone il dilemma esistenziale posto da Shakespeare in Amleto e da Oliver Sacks ne L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello: Cos’è che ci rende noi stessi?
Tutto ruota intorno alla sperimentazione clinica di un nuovo antidepressivo. Quattro personaggi impegnati in una rappresentazione divertente e straziante allo stesso tempo, ambientata in una elegante clinica dove si fanno esperimenti farmaceutici su volontari a pagamento.
Il dottor Toby è il direttore dell’esperimento, la dottoressa James è la supervisor convinta che la depressione non sia uno squilibrio chimico del cervello e che i farmaci possano fare ben poco.
Connie e Tristan sono le due cavie da laboratorio destinate, nonostante i dosaggi dei farmaci sempre più elevati, ad innamorarsi l’uno dell’altra, con il costante dubbio se il legame sia frutto dell’istinto oppure degli effetti della dopamina. Ma l’amore non è esso stesso una droga?
Oggettività scientifica, sensi di colpa, misteri del cuore e del cervello umano si alternano in un testo che sa miscelare un linguaggio carnale con la tenerezza e l’ironia. Un racconto registico firmato da Silvio Peroni che lascia da parte gli effetti scenici per concentrare l’attenzione sulla capacità di raccontare e di stabilire una relazione con lo spettatore dei quattro attori: Alessandro Federico, Alessia Giangiuliani, Sara Putignano e Giuseppe Tantillo
Un vero e proprio teatro di parola di Pasolinianamemoria, dove perdersi in interrogativi esistenziali guardando ai sentimenti e alle debolezze umane da un nuovo punto di vista.