PERUGIA, 17 APR – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità un atto, predisposto dall’Ufficio di presidenza, di “Contestazione definitiva della condizione di incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e di membro della Camera dei deputati nei confronti di Raffaele Nevi, proclamato eletto il 9 marzo 2018”. Con esso si propone all’Aula di “deliberare definitivamente la sussistenza della condizione di incompatibilità, con contestuale invito ad esprimere l’opzione per la carica che Nevi intende conservare (consigliere o deputato), entro dieci giorni dalla ricezione della relativa comunicazione, ai sensi del Regolamento interno”. Il consigliere Ricci non ha partecipato al voto per protesta contro lo scioglimento del proprio gruppo consiliare e la mancata rappresentanza della propria lista in Assemblea.
“Dobbiamo sottolineare – ha detto Andrea Liberati (M5S) – che al collega Nevi è mancato il buongusto di dimettersi subito, visto che è stato proclamato eletto il 9 marzo. E non dovrebbe aspettare il 29 aprile per accumulare le indennità: in due mesi percepirà circa 40 mila euro. Dovrebbe restituire queste somme, dato che non ha lavorato per l’Assemblea legislativa, rendendoli ai terremotati o a chi vuole lui. La spiegazione fornita, rispetto ai collaboratori, non regge. Può portarseli a Roma. Serve rispetto per le istituzioni regionali e nazionali. Il suo trattamento di fine rapporto sarà di circa 85 mila euro e vorremmo sapere se rinuncerà a parte di questa somma. Avrà poi un ricco vitalizio, dato che è stato in questo Palazzo per circa 15 anni. Cifre sufficienti per capire che siamo in tempi nuovi e deve essere restituito quanto indebitamente percepito in questo periodo. Nevi dovrebbe farci sapere cosa intende fare degli emolumenti aggiuntivi che percepirà dalla Regione senza aver lavorato qui dentro”. Per Ricci “Raffaele Nevi ha svolto un lavoro incisivo, con passione e dedizione”. “È stato coerente e vicino – ha aggiunto – ai territori dell’Umbria. Ha svolto un’intensa attività legislativa e presentato molti emendamenti ai provvedimenti approvati. Ha quindi riscontrato ottimi risultati in questa Assemblea, pur nel suo ruolo di opposizione. Considerazioni sulla moralità delle persone io non le esprimo. Sono giuste le riflessioni sul bene e comune e sulla riduzione di sprechi e inefficienze. Bisogna ricordare l’origine storica dell’indennità e dei vitalizi: la nostra Repubblica veniva da un momento complesso e con questo istituti, insieme all’immunità parlamentare, voleva garantire lo svolgimento delle attività istituzionali in piena libertà”. “L’Italia non può fare ameno di una opposizione democratica, che è il sale della democrazia” ha sostenuto Gianfranco Chicchieroni, Pd. “Ma per fare opposizione – ha proseguito – ci vuole un Governo. I compiti delle diverse forze politiche sono evidenti e auspico che il Partito democratico sappia raccogliere le richieste di cambiamento che salgono dal Paese. Governare il Paese non è un dramma, spetta ad altri, ma per farlo bisogna saper assumere le sfide della storia. Auguri quindi al collega Nevi buon lavoro“. Secondo Valerio Mancini (Lega) “con questo documento diamo semplicemente seguito ad una serie di procedure stabilite dalla legge”. “Condividiamo questo atto – ha spiegato – perché questa è l’Assemblea che si attiene ad un Regolamento scritto da altri molto tempo fa. È una questione di democrazia e responsabilità“.
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