La prima pietra fu posta nel 1908, alla presenza del “re numismatico” Vittorio Emanuele III. Nel 1911, il complesso edilizio della Zecca d’Italia nel quartiere Esquilino era in funzione e per decenni ha unito la produzione industriale con quella artistica e artigianale, senza tralasciare la formazione e la salvaguardia storica del patrimonio attraverso la costituzione di un’Alta Scuola e di un Museo. Oggi l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato passa al rilancio della struttura e per far ciò indice un concorso di progettazione finalizzato ad ampliare gli spazi della Scuola dell’Arte della Medaglia all’interno di un polo di alto artigianato, con spazi espositivi, atelier, una biblioteca e luoghi ricreativi.
Il bando è stato presentato nello stesso locale dove per lungo tempo sono state coniate le monete della Lira. A discutere del futuro del palazzo nel cuore del rione che lo ospita, anche il responsabile dell’Urbanistica di Roma Capitale.
E poichè si era a due passi da Piazza Vittorio, ecco l’Orchestra omonima ad allietare i presenti prima e dopo l’incontro. I progettisti avranno tempo fino al 3 maggio per presentare gli elaborati.
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