Il primo a mettersi in fila fuori i cancelli della sede RAI di Viale Mazzini è arrivato alle 6,30. Poi, la coda si è andata allungando nel corso della mattinata: un serpentone fatto di tanta gente comune, sinceramente addolorata per la morte di qualcuno che aveva imparato a considerare una presenza familiare. Alla camera ardente di Fabrizio Frizzi, i ricordi erano tanti, ma le voci sembravano dare forma a un coro unanime.
Frizzi è stato definito l’eterno ragazzo, anche perché a 60 anni sembrava lo stesso dei tempi della scuola.
Qualcuno mischiato alla folla, altri attraverso l’ingresso secondario, tantissimi sono stati i nomi del mondo dello spettacolo, del cinema e della politica venuti a omaggiare, dietro gli occhiali da sole, il professionista, il collega e l’amico.
Rimane ancora l’ultimo saluto da porgere, con il funerale nella Chiesa degli Artisti. Ma è già facile prevedere che sulla sua tomba non mancheranno mai fiori e testimonianze d’affetto.
Categorie
News