L’Italia si è espressa, e adesso cosa succede? La domanda sorge spontanea visto il risultato spiazzante delle elezioni del 4 marzo. Infatti al momento nessuno schieramento possiede la maggioranza necessaria a governare. Sebbene Movimento 5 stelle e Lega si siano già proposti alla guida di un ipotetico esecutivo, nessuna delle due forze politiche possiede i numeri. Non ha raggiunto il quorum del 40% Il movimento 5 stelle che ha ottenuto il 32,7 % dei voti né lo raggiounge la Lega con la sua coalizione che si ferma al 37%. I numeri magici da raggiungere per guidare la XVIII legislatura sono 316 alla Camera e 161 al Senato. A Montecitorio al centrodestra mancano 56 seggi, al movimento 5 stelle 95. Va meglio a palazzo Madama dove al centrodestra mancano solo 26 seggi mentre il movimento 5 stelle dovrebbe trovarne altri 49.
Intanto l’esito elettorale miete la prima vittima. Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni. Impossibile non rimettere il mandato di segretario alla direzione dopo la batosta elettorale. Ma non andrà via subito, infatti il segretario uscente fa sapere che guiderà la fase delle consultazioni. Il calendario istituzionale prevede che il 23 marzo il Parlamento si riunisca per eleggere i presidenti di Camera e Senato poi il Capo dello Stato sentirà tutte le forze politiche ed in base al risultato di tali consultazioni affiderà al candidato che riterrà più idoneo il mandato di valutare l’esistenza di una maggiornaza disposta a sostenerlo.