Greenpeace e ClientEarth pronte a rivolgersi al Tar se la Regione non adotta Piano per la qualità dell’aria

Un'iniziativa simile in Lombardia ha portato ad un aggiornamento del Piano di interventi per la qualità dell'aria

Bisogna fare qualcosa e bisogna farlo presto. Greenpeace e Clienthearth uniscono le forze per lanciare un allarme sulla pericolosità dell’inquinamento dell’aria nel Lazio. Le due associazioni ambientaliste hanno deciso di diffidare la Regione con una lettera nella quale chiedono di adottare un “Piano di risanamento per la qualità dell’aria”. L’obiettivo da centrare subito è l’abbassamento dell’inquinamento atmosferico. I livelli di biossido d’azoto e di polveri sottili nell’aria hanno creato una crisi ambientale e sanitaria che non può essere più ignorata.

Secondo le associazioni, la Regione deve varare un nuovo piano per la qualità dell’aria e abbandonare le linee guida attuali che si rifanno ad una normativa obsoleta. Ma questa volta le associazioni non si limitano a lanciare un’appello alle istituzioni e se entro 60 giorni la Regione non lavorerà per far rispettare i valori limite vigenti, Greenpeace e ClientEarth si rivolgeranno al Tar del Lazio. L’anno scorso proprio grazie ad un’azione simile intrapresa contro la Regione Lombardia nella regione del nord è stato aggiornato il piano degli interventi per la qualità dell’aria. L’Italia è il Paese con più morti premature ricollegabili ai livelli di biossido d’azoto con più di 17mila casi. Un triste primato che va abbandonato al più presto.

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