Circa 60 opere esposte suddivise idealmente in 6 sezioni. Si articola in questo modo la nuova mostra organizzata presso l’Ala Brasini del Complesso Monumentale del Vittoriano e che celebra l’arte inconfondibile di Claude Monet. I dipinti selezionati risultano tra i più cari in assoluto all’artista e per lungo tempo sono stati da lui conservati nell’ultima e amata residenza transalpina di Giverny. L’allestimento è reso possibile grazie ai prestiti concessi dal Musée Marmottan Monet di Parigi, struttura che nel 2014 ha festeggiato i suoi primi 80 di vita e all’interno della quale trova posto il nucleo più importante della produzione dell’artista, questo anche attraverso le donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
Dai suggestivi salici piangenti al viale delle rose, dal classico ponticello giapponese ai glicini: c’è un po’ di tutto nei corridoi del Vittoriano, dove si può ammirare pure la ri-materializzazione di una delle storiche ninfee disegnate proprio da Monet, serie di capolavori destinati a cambiare per sempre il futuro della pittura influenzando i protagonisti delle generazioni successive.
La mostra riesce nell’intento di fotografare in maniera esaustiva l’intero percorso del capostipite dell’Impressionismo, a cominciare dalle caricature risalenti alla fine degli anni Cinquanta dell’Ottocento e che rappresentano la fase iniziale della parabola artistica di Monet. Immancabili i ritratti dei figli così come le tele dedicate ai fiori del proprio giardino, tanto adorato da essere stato costruito con una cura a dir poco maniacale. Il resto è bellezza assoluta, fusione ideale di tecnica ispirazione da vendere.