Radicali: “Roma Capitale cerca di impedire ai romani di esprimersi su Atac”

La scadenza del contratto di servizio era prevista per il 2019. Adesso la Giunta Raggi vuole spostarla al 2021

Su Atac i Radicali promettono battaglia. A scatenare le proteste del partito è l’annuncio di Roma Capitale di voler prorogare l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale alla municipalizzata. La scadenza del contratto di servizio era prevista per il 3 dicembre del 2019. Adesso la Giunta Raggi vuole spostarla al 2021, affermando che solo così si assicurerebbe il buon fine della procedura di concordato preventivo, presentata dal Campidoglio come l’unica cura in grado di salvare l’azienda. Ma il partito promotore del referendum sulla messa a gara del servizio non ci sta a vedersi depotenziare di fatto il quesito e sostiene di poter dimostrare, carte alla mano, che proprio a causa delle difficoltà economiche attraversate dall’azienda, la proroga finirebbe per peggiorare i conti della municipalizzata. E così facendo gli enormi costi della manovra ricadrebbero sui cittadini romani. Secondo i Radicali, l’atteggiamento del Campidoglio nei confronti del referendum e dei 33mila cittadini che lo hanno voluto rappresenta una deriva antidemocratica. La ricetta radicale per il trasporto pubblico romano vede il servizio spacchettato e affidato attraverso piccole gare a diverse aziende private, mentre la città continuerebbe a finanziare direttamente solo il servizio nelle zone periferiche, meno appetibili economicamente. E a chi sostiene che la messa a gara comporterebbe la perdita del lavoro per molti dipendenti rispondono che è proprio il concordato a mettere a rischio i posti dei dipendenti. Entro il 30 gennaio sarà comunicata la data in cui si voterà il referendum, l’unica cosa certa è che si tratterà di una domenica compresa tra il mese di marzo e quello di giugno. Campidoglio permettendo.

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