16 chili di cocaina sequestrati che, se introdotti nel mercato degli stupefacenti italiano, avrebbero fruttato oltre 6 milioni di euro. Sono cifre iperboliche quelle fornite dalla Guardia di Finanza che ha fermato sei uomini accusati di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
Secondo l’accusa, i sei arrestati all’aeroporto di Fiumicino importavano la cocaina proveniente da Santo Domingo.
L’operazione, denominata Speed Goal, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Roma ha permesso di smembrare il gruppo criminale. Tra le persone fermate c’è il basista che spediva la droga dal Paese caraibico, il corriere incensurato che la trasportava in aereo, il referente romano che la smerciava in città e poi un uomo dello stato infedele che lavorava all’aeroporto e che permetteva alla droga di non essere intercettata ai controlli aeroportuali.
Le indagini sono partite quando gli investigatori hanno notato come lo stesso passeggero, rivelatosi poi essere il corriere, una volta atterrato da Santo Domingo, più volte non avesse ritirato il bagaglio imbarcato. È stato poi verificato che proprio grazie all’aiuto del pubblico ufficiale riuscisse a bypassare i controlli introducendo così la cocaina nel Paese.