Riorganizzare il sistema culturale romano tenendo a mente il riassetto dei teatri a vocazione pubblica della città. Questo uno degli obiettivi dichiarati dell’attuale vicesindaco capitolino Luca Bergamo, intenzionato a rafforzare la collaborazione tra Teatri in Comune e il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, che comprende l’India così come l’Argentina. Da una parte la solidità di una storica struttura, dall’altra la vivacità di sale stimolanti come il Teatro Biblioteca Quarticciolo, il Teatro Tor Bella Monaca e poi quelli di Villa Pamphilij, Villa Torlonia e Lido di Ostia. La coesione prima di tutto, con gli spazi gestiti da Antonio Calbi chiamati a garantire un lavoro di coordinamento nel rispetto della programmazione scelta dalle singole direzioni artistiche. Ecco il significato dei Teatri in Comune.
Insieme al Teatro Biblioteca Quarticciolo e al Teatro Villa Pamphilj, quello di Tor Bella Monaca è stato oggetto di un bando pubblico promosso dal Teatro di Roma e scaduto lo scorso 18 settembre, con la nuova gestione al via da gennaio 2018 per concludersi il 31 dicembre del 2019. Fino al termine del 2017 c’è spazio per tante produzioni di rilievo, si pensi ad “American Buffalo” di David Mamet con Marco D’Amore, in scena dal 10 al 12 novembre, e a “Guardiana” (regia di Gianmarco Tognazzi e repliche dal 17 al 19 dello stesso mese).
Anche il Teatro Villa Pamphilij non perde la voglia di arricchire pubblico e artisti, continuando a insistere su formazione e incontri. Se l’intento principale è quello di dare vita ad un Centro di Orientamento ai Mestieri delle Arti, il calendario si avvale comunque di tanti spettacoli. Circa 3 mesi di attività continua. Opportunità per mettersi in mostra cercando d’intuire quale sarà la strada da prendere nell’immediato futuro.