Presidio rifugiati smantellato vicino Altare della Patria. 411 ancora senza un tetto

Da giorni i rifugiati sgomberati dal palazzo occupato di via Curtatone, sono accampati qui e chiedono di avere assegnata una nuova abitazione.

57 persone identificate. Solo 27 hanno accettato il piano di ricollocamento proposto da Roma Capitale. Questo è quanto rimane dopo l’ultimo blitz delle forze dell’ordine. Siamo nel presidio di piazza Madonna di Loreto. Di fronte all’Altare della Patria. Da giorni i rifugiati sgomberati dal palazzo occupato di via Curtatone, sono accampati qui e chiedono di avere assegnata una nuova abitazione.

La notizia dello sgombero ha fatto scalpore poiché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di cittadini stranieri a cui l’Italia ha concesso lo status di rifugiati. Cittadini che non posso tornare nel proprio Paese, dove rischierebbero la morte o il carcere, ma non possono neanche andare in altri Paesi europei perché, secondo il protocollo di Dublino, essendo approdati in Italia è qui che devono rimanere. Un circolo vizioso dal quale è difficile uscire e che condanna persone che avrebbero diritto ad un minimo di assistenza, a vivere in uno stato di totale abbandono.

Ha descritto per noi la situazione la presidente dell’associazione Casa Africa. Un’altra sfollata spiega perché per i rifugiati occupare sia spesso l’unica soluzione se manca l’assistenza dello Stato.

L’emergenza rimane drammatica poiché se finora il Campidoglio ha trovato 89 posti in strutture romane, rimangono 411 persone ancora costrette a dormire per strada.

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