Il lungo inverno dello scontento piddino sembra essere finito. Tra poche ore Andrea Casu sarà eletto segretario del Partito Democratico romano. Dopo lo scandalo di Mafia Capitale, il Pd capitolino si era auto commissariato per oltre due anni. Ma la gestione affidata a Matteo Orfini era sembrata a molti troppo autoritaria e schiacciata sulle posizioni del leader Renzi. Tanto che secondo qualcuno, a finire commissariati sarebbero stati gli stessi iscritti.
Adesso si cambia tutto o quasi. Andrea Casu è un renziano della prima ora, fortemente voluto dai vertici del partito e votato dal 54% degli iscritti che hanno votato al congresso appena conclusosi. Difficilmente però Casu, che ha promesso un cambiamento di rotta nel partito, potrà prendere delle decisioni in contrasto con Renzi che ha puntato tutto sul 35enne di origini sarde.Ma a suscitare scalpore in queste ore è il nome del probabile nuovo presidente del partito: Sibi Mani, 50 enne italo indiano, da sempre attivo nella politica romana.Si tratta di una scelta simbolica che sottolinea l’importanza del tema dell’integrazione nella politica del partito. Così fanno sapere fonti interne.Una scelta che però lascia a bocca asciutta la minoranza del Pd e tutti quegli iscritti che vorrebbero vedere rappresentate anche ai vertici tutte le istanze che animano il partito.
Riuscirà la coppia Casu-Mani a risollevare le sorti del Pd romano? Se lo augurano i tanti iscritti ad un partito che per anni ha dominato la politica cittadina.