Classe, qualità, grandi nomi della pittura e non solo. In una parola: storia. “Da Caravaggio a Bernini” è la nuova mostra accolta dalle Scuderie del Quirinale e aperta al pubblico fino al 30 luglio. L’esposizione si avvale della presenza di ben 60 opere di Patrimonio Nacional, l’istituzione pubblica che valorizza il materiale artistico nella disponibilità della Corona.
Una mostra capace di evidenziare gli stretti legami politici e culturali costruiti da Italia e Spagna nel corso del XVII secolo. L’approdo nella penisola iberica di opere italiane durante il Seicento contribuì a far nascere una scuola nazionale che con Diego Velázquez riuscì poi ad imporsi nella storia dell’arte europea. Un meccanismo naturale destinato a creare un fenomeno tanto unico quanto travolgente.
Un lungo percorso suddiviso in due sale. Il numero di capolavori è altissimo, come testimoniato da “Salomè con la testa del Battista” di Caravaggio, il Crocifisso del Bernini e “La tunica di Giuseppe”, grande tela firmata da Velázquez influenzata da un viaggio in Italia effettuato dall’autore tra il 1629 e il 1630.
“Lot e le figlie” di Guercino, “Giobbe e il gregge di Labano” di José de Ribera, “La conversione di Saulo” di Guido Reni: meraviglie frutto di genialità e rapporti consolidati al tempo tra i due stati latini.