Modifiche apportate e ora al vaglio dell’amministrazione capitolina. La Roma cerca di stringere i tempi per quanto riguarda il nuovo stadio. Il club giallorosso consegna in Campidoglio il progetto dell’impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle completo di tutti gli accorgimenti promessi.
Un piano rivisitato in seguito all’accordo trovato nel mese di febbraio da Virginia Raggi, Mauro Baldissoni e Luca Parnasi. Cubature ridotte di oltre il 50% e business park trasformato, con la cancellazione delle 3 torri al cui posto verrebbero edificati palazzi più bassi. Queste le novità principali, escludendo l’impegno a garantire maggiore spazio al verde e alle infrastrutture per i cittadini.
Ridurre la portata generale dell’opera evitando nuove interruzioni dell’iter: unica soluzione possibile se si vogliono rispettare le scadenze. La volontà è quella di definire tutto entro il 15 giugno, data fissata dalla Regione. In caso contrario si dovrà ripartire da capo. Rispettare la tabella di marcia vuol dire presentarsi con il progetto pronto e soprattutto con la nuova delibera di pubblico interesse approvata. Già, la delibera. Un testo che a quanto pare latita.
In Comune sembrano intenzionati a non richiedere un voto di Commissioni e Municipi sul testo, puntando piuttosto sulla ratifica dell’Aula Giulio Cesare. In questo modo, una volta portata e adottata in Giunta, si tratterebbe soltanto di calendarizzarla e votarla in Consiglio. Una procedura abbastanza breve, ma in ogni caso il testo va preparato e pure in fretta. Da chiarire poi il vincolo trentennale fra la proprietà dell’impianto e quella della Roma: se nella delibera Marino era presente, oggi sembra sparito dalle carte della Raggi.
Ferrovia Roma-Lido potenziata con l’acquisto di nuovi treni e unificazione di via Ostiense con la via del Mare nel tratto che va dal Raccordo a viale Marconi. Le idee ci sono, si tratta solo di remare nella stessa direzione.
