Allestimenti del passato che riprendono vita tramite un opportuno ripensamento. Marco Nereo Rotelli presenta a Testaccio una sintesi delle installazioni realizzate per la 49^ e la 53^ Biennale di Venezia.
L’artista classe 1955 dispone in due sale de La Pelanda l’intero materiale optando per un’inedita distribuzione degli elementi nello spazio. A dare un tocco diverso alla mostra ci pensa anche Adonis, poeta di origine siriana oggi residente a Parigi e considerato un maestro nella cultura araba grazie ai preziosi contributi offerti nel tempo in qualità di saggista, critico, nonché ricercatore.
Il progetto intitolato “Poetry” permette di osservare molti lavori importanti creati nel tempo da Rotelli. Le “Porte poetiche”, ad esempio, vennero incluse nell’edizione n° 49 de La Biennale e all’epoca Rotelli le preparò con l’obiettivo di rivalutare oggetti in disuso messi da parte dalla nostra cultura. I “Manifesti poetici” nacquero invece a seguito degli attentati dell’11 settembre.
Opere non più recenti ma ancora attuali in termini di idea e di estetica. Il contributo di Adonis fa poi la sua parte, questo è ovvio.