Presentato a Roma il libro “Il giorno più lungo della Repubblica” di Umberto Gentiloni Silveri

Tentativo di ricostruire, attraverso delle lettere, la morte di Aldo Moro e i sentimenti della società italiana in quel periodo

Era il 1978 quando Aldo Moro veniva catturato e poi ucciso dalla Brigate Rosse. Una pagina terribile della storia italiana che ancora adesso, dopo quasi 40 anni, si trascina dietro molti interrogativi. Oggi è Umberto Gentiloni Silveri a riportare l’attenzione su quella vicenda, attraverso il suo libro “Il giorno più lungo della Repubblica”.

55 giorni di sequestro che si conclusero con l’uccisione del politico pugliese. In quei giorni l’Italia era sconvolta e un fiume di lettere invase l’abitazione della famiglia Moro: pensieri, disegni, foto, preghiere e solidarietà.

Gentiloni Silveri ripropone nel suo libro alcune delle lettere ricevute dalla famiglia Moro in quel periodo, e custodite dalla moglie Eleonora fino alla sua morte nel 2010. Italiani e italiane di ogni età e condizione sconvolti per l’accaduto: bambini delle scuole elementari e pensionati, operai e intellettuali, detenuti, politici e sindacati.

Messaggi di vicinanza privati insieme alla partecipazione a un funerale collettivo: quello della Repubblica e delle sue basi fondanti.

Un viaggio a ritroso in un’Italia scomparsa, ma che ancora continua a interrogarci da vicino.

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