Stadio della Roma. Conclusa con esito negativo la conferenza dei servizi

Si va verso una nuova conferenza che avrà tampi più brevi

Tutto da rifare, o quasi: ormai si dà per certa la chiusura della conferenza dei servizi sul progetto stadio della Roma da parte della Regione Lazio. Nelle scorse ore il vicesindaco Luca Bergamo si è espresso in merito, dicendo che c’è un accordo per le basi di un progetto nuovo, chiamato 2.0. Il Comune si è impegnato a redigere entro 90 giorni una nuova delibera che confermi il pubblico interesse del piano rinnovato, per poi passare tutte le carte a un’ulteriore conferenza dei servizi, organo dal quale dipenderà l’okay definitivo al piano di costruzione della struttura. Una delle richieste da soddisfare è il rispetto del vincolo archeologico richiesto dal Mibact per l’Ippodromo di Tor di Valle. Bergamo sottolinea come i tempi potranno essere più brevi in confronto al passato, in quanto si potrà contenere al massimo la parte preliminare della Conferenza, sfruttando pareri già emessi. In termini di tempistiche serviranno almeno altri 4/5 mesi per il via libera, e quindi nel caso di esito positivo i lavori non cominceranno prima del 2018. Le cubature rimarranno dimezzate, le due torri del buisness park saranno definitivamente cancellate, rimarranno le 18 palazzine e verranno effettuate altre modifiche. Ricomincia una corsa contro il tempo che la giunta Raggi scommette di vincere.

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