Una macchina che prova a ripartire con fatica. Sembra un po’ questa l’immagine fornita dalla nostra Regione analizzando le ricerche incrociate di Federlazio, Infocamere, Istat, Banca d’Italia e Intesa San Paolo. I dati relativi all’ultimo semestre del 2016 fanno notare un aumento dell’occupazione per quanto riguarda gli under 40, con un calo generale dei ricorsi alla cassa integrazione. Ad emergere è comunque lo stato d’incertezza tra gli imprenditori che frena gli investimenti.
Segnali confortanti arrivano dalle esportazioni dei poli hi-tech, con un +3,9% (dopo la Lombardia siamo una delle principali realtà ad alto contenuto tecnologico). Il settore aeronautico registra invece un notevole balzo degli scambi, passando da 366 milioni di euro nel 2015 ad oltre 1 miliardo nell’anno passato. Se si considera il fatturato, dei 14 miliardi totali su tutta l’Italia, il Lazio ne porta a casa ben 5 contro i 2,5 del Piemonte. L’altro risultato da evidenziare arriva da auto e mezzi di trasporto: il raggiungimento di 2,4 miliardi corrisponde infatti ad un +88,8%.
Il rallentamento di farmaceutica e chimica non intacca i rispettivi e alti valori in termini di export, mentre finiscono per sorprendere la ceramica di Civita Castellana e l’ortofrutta dell’Agro Pontino. Nel primo caso l’incremento delle vendite all’estero è di circa il 12,6% (discreta l’attività in Svizzera che ha contribuito a portare il livello complessivo su un valore di 98,6 milioni di euro). +14,1% per il secondo, merito soprattutto dei buoni affari chiusi in Germania. In quanto ad esportazioni, il totale è di quasi 150 milioni. Nonostante le difficoltà, vale la pena provarci.
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