Sarà l’anno del Gallo. Si dice porti speranza. La comunità cinese festeggia il suo Capodanno a Roma.
Lo fa in una piazza del Popolo gremita. Da una parte stand per promuovere gastronomia e turismo, dall’altra un grande palco destinato ad accogliere spettacoli, coreografie ed esibizioni per circa due ore.
Un evento che ha visto la presenza di molte autorità impegnate nella reciproca conoscenza tra due culture millenarie: in prima fila, accanto all’Ambasciatore della Repubblica Popolare di Cina a Roma, Liu Riuyu, e ai rappresentanti diplomatici di diversi paesi asiatici, il sottosegretario ai Beni Culturali Dorina Bianchi
Dal canto suo, il sindaco di Roma Virginia Raggi, in un breve saluto alla platea, ha rimarcato l’intenzione di voler migliorare le condizioni di vita nei quartieri con una forte componente di cittadini cinesi.
Ma la grande protagonista del pomeriggio, grazie al programma curato dall’Istituto Confucio di Roma, è stata la cultura cinese, nelle sue tante sfaccettature. Una speciale attenzione è stata prestata alla promozione delle scuole di arti marziali, il cui profondo significato è stato esaltato dalle spettacolari performances sul palco.
Non solo: i tanti romani e turisti presenti hanno avuto la possibilità di conoscere meglio la grande tradizione cinese di acrobati e circensi.
E infine, coloro a cui questo Capodanno ha messo in testa l’idea di volare al più presto nel Paese del Dragone, nell’area stand sono stati aiutati delle agenzie e dei tour operators presenti a capire quanto la Cina sia vicina.
La comunità cinese è una delle più numerose a Roma e la sua ambasciata ha rapporti consolidati con le istituzioni romane. E sembrerebbe che anche altre Rappresentanze vogliano seguirne l’esempio in futuro
Una festa di “primavera” organizzata con cura e precisione. Nella Capitale celebrare il Capodanno cinese è già una consuetudine e lo sarà sempre di più.
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