Pescare dalla storia per leggere il presente. Questo il tentativo di Nanni Balestrini attraverso la mostra personale intitolata “La tempesta perfetta” e accolta nella Sala Bianca del Macro a via Nizza. L’artista e scrittore milanese, in passato membro dei poeti “novissimi” e del Gruppo 63, espone a Roma una vasta quantità di lavori legati tra loro a partire dalla principale fonte d’ispirazione. Perché Balestrini ha scelto di prendere spunto da un quadro noto come “La tempesta” di Giorgione per dare vita ad un allestimento che mira a confrontarsi con la situazione contemporanea.
Il declino sociale e quello culturale, la crisi economica e l’immobilismo mentale, alterato solo dall’instabilità psicologica dell’uomo. L’intento di Balestrini è serio e profondo. L’analisi della società odierna è spietata. All’interno c’è lo sguardo lucido di Giorgione ridefinito tramite soluzioni tecniche di vario tipo, con patchwork, sovrascritture e scomposizioni.
“La tempesta perfetta” è quella che si è originata per un incastro inesorabile di fattori. Oggi ci siamo dentro e Balestrini la rappresenta a suo modo viaggiando in parallelo con Giorgione.