“Parlare con il colore”. È quello che forse ha sempre fatto nel corso della sua carriera Francesco Del Drago. Lui, romano classe 1920, così attratto dalle svariate possibilità cromatiche. Al Museo Carlo Bilotti, nel cuore di Villa Borghese, è aperta al pubblico una mostra che contiene soprattutto alcuni dei lavori progettati e finalizzati negli ultimi anni della sua vita.
Per la struttura capitolina si tratta della prima ampia retrospettiva allestita dall’inizio del 2017. Il curatore è Pietro Ruffo, ritenuto uno degli artisti italiani di maggior rilievo in questa epoca.
Le opere esposte esaltano lo stile brillante e concreto di Del Drago, sempre parsimonioso nel disegno così come nella scelta e nella distribuzione dei colori da applicare sulle tele. A curare la consulenza scientifica dell’allestimento la figlia Elena, storica dell’arte nonché giornalista.
Componimenti d’impatto per quanto non essenziali. Chi si recherà al Museo Bilotti fino al 26 marzo potrà conoscere più nel dettaglio il tardo stile di Del Drago, scomparso nel 2011 ma la cui arte appare sempre lucida e stimolante.